La sincope neuromediata ad esordio nel giovane o nell’anziano: diverso significato prognostico?
La sincope neuromediata ad esordio nel giovane o nell’anziano: diverso significato prognostico?
Paolo Alboni, Manuela Perego
RIASSUNTO: La sincope neuromediata (SNM) rappresenta l’espressione clinica dell’attivazione del riflesso vasovagale. La prognosi della SNM viene riportata come “benigna” sostanzialmente sulla base dei risultati dello studio Framingham, nel quale l’incidenza di mortalità, di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari non differiva da quella della popolazione generale di controllo. Tuttavia in tale studio la SNM ad esordio in età giovanile e quella ad esordio in età avanzata sono state analizzate assieme, ma diversi elementi suggeriscono che siamo di fronte a due differenti situazioni cliniche anche se le vie efferenti del circuito riflesso appaiono le stesse. Mentre vi è un consenso, sulla base di diverse considerazioni, che la SNM ad esordio nel giovane rappresenti una caratteristica dell’individuo e non una malattia, diversi elementi suggeriscono che quella ad esordio nell’anziano sia espressione di un processo patologico del sistema autonomico non ancora ben identificato da un punto di vista nosologico: (a) l’insorgenza in età avanzata di per sé; (b) non è generalmente evidente un trigger, quale espressione di una “attivazione abnorme” (patologica) del rifesso vasovagale; (c) frequente associazione con la sincope situazionale, l’ipersensibilità seno-carotidea, l’ipotensione ortostatica e quella post-prandiale e con altri sintomi da disfunzione autonomica, e (d) appare omologa ad una sincope documentata molto recentemente nel cane di età avanzata e pertanto l’uomo e il cane sembrano affetti dalla stessa malattia. Sulla base di queste considerazioni in futuri studi il significato prognostico della SNM ad esordio in età avanzata dovrebbe essere indagato separatamente; al momento la prognosi della SNM, relativamente agli eventi “hard”, permane indeterminata nell’anziano.